Ricerca Ricoh: le aziende italiane creano le condizioni necessarie per favorire l’employee experience?
I dipendenti delle imprese del nostro Paese vorrebbero avere a disposizione soluzioni flessibili per collaborare con i propri colleghi in modo semplice ed efficace, ma la maggior parte delle imprese non è in grado ad oggi di rispondere a questa esigenza. A dirlo è un nuovo studio Ricoh.
La ricerca, condotta da Opinion Matters per conto di Ricoh Europe, ha coinvolto 1.000 dipendenti e 300 figure decisionali di aziende di tutta Italia.
Tra i principali risultati emersi dallo studio:
- solo il 29% dei dipendenti italiani dichiara di disporre di tutte le tecnologie necessarie per collaborare al meglio con i colleghi, ovunque si trovino
- la ricerca di flessibilità - sia per quanto riguarda le tecnologie che la progettazione del workspace - è la seconda tra le principali ragioni per l'eventuale abbandono dell’attuale posto di lavoro nell'arco dei successivi 12 mesi
- un quarto (24%) dei decision maker delle aziende riconosce il fatto che le tecnologie per la collaborazione esistenti non siano all'altezza delle aspettative, complicando lo svolgimento delle attività quotidiane da parte dei dipendenti
- solo il 19% dei decision maker indica l’employee experience tra le priorità strategiche di quest’anno
I dipendenti delle aziende italiane attribuiscono quindi grande valore alla flessibilità. Solo il 23% del campione d’indagine ha però accesso a software essenziali per la collaborazione, come ad esempio Microsoft Teams e Zoom, e il 32% non dispone di alcuna tecnologia per la gestione delle riunioni “ibride”, malgrado questo sia un’esigenza concreta.
Al contrario di quanto avviene, i leader aziendali dovrebbero inserire la soddisfazione dei dipendenti e l’employee experience al primo posto delle loro priorità. Questo significa partire prima di tutto dalla flessibilità lavorativa: infatti, il 22% dei dipendenti dichiara di non avere l'obbligo di recarsi quotidianamente in ufficio, ma sottolinea che la possibilità di utilizzare tecnologie adeguate per lavorare da qualsiasi luogo sarebbe un aspetto chiave per aumentare il proprio senso di realizzazione.
Nicola Downing, CEO di Ricoh Europe, commenta così i risultati della ricerca: “Le aziende hanno avuto anni per adattarsi a un nuovo modo di lavorare, quindi sorprende che molte realtà siano ancora indietro nel fornire anche le tecnologie più elementari per agevolare la collaborazione e la comunicazione. Considerati i notevoli vantaggi garantiti dal lavoro flessibile, le aziende devono attribuire la massima priorità alle tecnologie e agli strumenti necessari per valorizzare le persone e trattenere i migliori talenti. Cavalcare questi cambiamenti significa non solo rimanere competitivi, ma anche investire nella realizzazione delle persone che determinano il successo delle organizzazioni”.
| Ricoh |
Ricoh è fornitore di servizi digitali integrati e di soluzioni di stampa che accelerano la trasformazione digitale degli ambienti di lavoro e migliorano le performance del business.
Con sede principale a Tokyo, il Gruppo Ricoh è presente in circa 200 Paesi aiutando le aziende a lavorare in modo più efficiente e produttivo, grazie a soluzioni innovative, a competenze professionali e a capacità organizzative maturate in oltre 85 anni di storia. Nell’anno fiscale terminato a marzo 2023 ha realizzato un fatturato complessivo di 2.134 miliardi di yen (circa 16 miliardi di dollari).
Il commitment di Ricoh è far sì che le persone si sentano realizzate mediante il proprio lavoro (Fulfillment through Work) grazie anche ad una nuova visione del workplace. Così è possibile valorizzare le potenzialità e la creatività degli individui per realizzare un futuro sostenibile.
Per ulteriori informazioni, visitare il sito www.ricoh.it
Contatti per la stampa
Marta Oldani
Media Relation & Social Media Specialist
Ricoh Italia
Tel. 02 91987680
E-mail: marta.oldani@ricoh.it