Remote working: i dati sono al sicuro?
Coinvolgere i dipendenti all’insegna della semplicità
Le persone rappresentano un anello importante nella catena della sicurezza delle informazioni per cui è necessario coinvolgerle e aumentare la consapevolezza sulla necessità di proteggere i dati. Per implementare il remote working, non è sufficiente dotare i lavoratori di tecnologie; occorre infatti definire procedure precise da condividere con tutto il personale. La parola chiave è: semplicità. Policy complesse e articolate causano infatti frustrazione e sono controproducenti, dal momento che i dipendenti cercano inevitabilmente di trovare scorciatoie per evitare di applicare le procedure esponendo così i sistemi a rischi e vulnerabilità.
La sicurezza deve essere “smart”
Come detto, il lavoro da remoto porta con sé numerose minacce per i dati e le informazioni. Gli hacker sono molto “creativi” e stanno cercando modi per effettuare attacchi sfruttando ad esempio gli strumenti per la collaboration che rappresentano un elemento cardine del nuovo modo di lavorare. Considerare esclusivamente i sistemi tradizionali come i firewall e le soluzioni per la crittografia non è dunque più sufficiente. Nel nuovo contesto, è necessario tracciare l’utilizzo delle informazioni e l’accesso ai documenti, avvalendosi di piattaforme documentali come la soluzione DocuWare di Ricoh.
BYOD e sicurezza: il binomio è possibile?
L’acronimo ‘BYOD’ (Bring your own device) è ormai noto a tutti ed è altrettanto noto come questo approccio rappresenti un rompicapo per il reparto IT poiché i dipendenti che utilizzano per lavorare dispositivi personali su reti private aprono ovviamente nuove brecce alla sicurezza. Quando è iniziata l’emergenza, però, molte imprese sono state colte alla sprovvista e non hanno avuto il tempo di fornire ai propri dipendenti dispositivi aziendali. Molti hanno iniziato a lavorare mediante i propri device e lo stanno ancora facendo. Le imprese devono quindi supportare i propri dipendenti con linee guida per la protezione dei dati. Quando possibile, ad esempio, le informazioni devono essere archiviate in un’area del sistema protetta da password ed è importante che i software antivirus vengano installati e periodicamente aggiornati.
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Marta Oldani
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